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Legnoso, fresco
In questo profumo abbiamo raccolto la poesia di Guillaume Apollinaire, la bellezza di un ponte e il romanticismo di Parigi. Una scia di sandalo, pepe rosa e legno di cedro.
L’espérance est violente.
Mirabeau, che bella parola, peculiarmente parigina, sospesa sopra la Senna. Compone un ricordo, si unisce a un’altra banca e ritorna seguendo la sua scia di legno di sandalo, alloro rosa e cedro. Nel cuore della Ville Lumière, sulla strada verso il crepuscolo del giorno, c’è un ponte, una poesia e un profumo.
Un ponte discreto e simbolico, dello spirito del capomastro costruttore che trascende i confini, diventando migliore unendosi. Quelle solide fondamenta di cedro, sandalo e orcanox abbracciano amore e muschio.
Una poesia tanto lenta quanto violenta, che esprime la speranza brutale e desiderabile di chi vuole credere, di chi vuole amare. Vaniglia, scrivo il tuo nome sull’acqua, con tracce ovattate di incenso e viola verde.
Un profumo per salvarci, pescarci silenziosamente fuori dall’acqua, portandoci sopra la Senna, i nostri spiriti sull’acqua delle nostre essenze, bergamotto e bacca rosa mescolati a fichi in una bottiglia di vetro, riunendo ferocemente i corpi all’unisono con le anime, tornando a lei seguendo la sua scia.
Ci sono ponti dove danziamo: da bambini, cantavamo per loro; alcuni, dove abbiamo combattuto, hanno avuto i loro nomi assicurati nella storia; altri offrono la loro perfezione architettonica all’ammirazione delle generazioni. Tutti sono famosi.
Ma ce n’è uno che non ha avuto bisogno né di danze, né battaglie, né di opere di genio per imporsi nella nostra memoria: è il Ponte Mirabeau. Per questo, venti righe erano sufficienti.
Va detto che sono stati scritti da un poeta, e che la sua poesia parlava d’amore, amore infelice. Quando Apollinaire lo compose, la Marie che amava lo aveva lasciato. Ma possiamo solo indovinare la loro storia, che non racconta, e non è la storia di tanti amanti? L’amore è fuggito, come l’acqua e come i giorni.
Il profumo che porterà il nome del Ponte Mirabeau ha dovuto tradurre la sua forza, perché resiste allo scorrere della Senna e del tempo, ne è il testimone impassibile in quanto sottolinea la ripresa finale del primo verso; Ma la delicatezza della fragranza, mescolata a questa base, trasmette la malinconia degli amori perduti, imponendo anche una nota tagliente adatta a testimoniare la “speranza violenta”.
Questa fusione di forza e dolcezza realizza in lui il ponte che simboleggia le mani congiunte di Guillaume Apollinaire e Marie. Ma come lo è per il poeta stesso, è alla storia eterna degli amanti che siamo rimandati indietro. Non a quelle delle leggende che la morte immortala, e la cui passione trascende il tempo, ma a quegli amori, troppo umani, che si credono eterni, che un giorno si perdono, inesorabilmente come scorre il fiume.
Guillaume e Marie erano certamente innamorati, ma “il poeta è una cosa alata” diceva Platone – vola via ed è attratto dal profumo accattivante di tanti fiori. Ma la giovane donna che si immagina debole e indifesa, è in realtà un essere appassionato i cui sentimenti intensi rifiutano di condividere ed escludere il perdono. È lei che si spezzerà. Né le suppliche né i giuramenti del poeta potranno cambiare nulla lì.
Così diventa per sempre quella che le donne che appassionatamente egliVED hanno respinto. È dalla disperazione che hanno suscitato che sono nate la Chanson du Mal-Aimé e il Pont Mirabeau. A loro potrà dire un giorno, in un addio placato:
note di testa : Bergamotto, Pepe Rosa, Elemi e Foglia di Fico;
note di cuore: Note Marine, Violetta, Note Ozoniche e Olibano;
note di base :Legno di Cedro, Sandalo, Muschio, Orcanox™ e Vaniglia.
Formato | 100 ml, 2 ml |
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